sabato 28 luglio 2012

La religione vudù

 Se prima ho parlato delle popolazioni precolombiane della Mesoamerica, ora non mi voglio discostare troppo da questa zona geografica, ma fare un salto temporale di un bel po' di secoli, da dopo la Conquista in poi.
 Il nostro viaggio culturale oggi farà tappa ad Haiti, stato situato nel mar dei Caraibi e sede di una delle pratiche rituali più misteriose in assoluto: il vudù o, se vogliamo dirla all'inglese, voodoo.

 La parola deriva da un termine della lingua dei Fon, una popolazione del Benin, nell'Africa occidentale, che significa "divinità" e che indica l'insieme dei riti religiosi praticati nel golfo di Guinea, i quali vennero poi trapiantati in America dagli schiavi neri.
 Anche quando veniva praticato dalle popolazioni autoctone nel golfo di Guinea, il vudù non costituiva un sistema religioso coerente, ma un complesso eterogeneo di pratiche e rituali che conservavano degli elementi comuni di fondo. Uno di questi è la presenza dei vudù, delle entità spirituali collocate a metà della gerarchia soprannaturale, al di sotto degli dèi ma al di sopra degli uomini e di altri spiriti inferiori. Essi erano ritenuti dunque dei mediatori, responsabili di varie epifanie che si concretizzavano nel mondo quotidiano attraverso l'invasione, da parte degli spiriti, di luoghi naturali (pietre, corsi d'acqua, vegetazione, ecc.) o di elementi artificiali.
 Quando gli spiriti si impossessavano di oggetti, si parla dei cosiddetti "feticci", che consistevano in recipienti, immagini, o anche pozioni realizzate e gestite dai ministri del culto. Costoro erano scelti dalle stesse divinità per assumere questo incarico, ma potevano assumersi il compito di intermediari tra gli uomini e gli spiriti anche di propria iniziativa. I sacerdoti vudù erano in grado di controllare, gestire e canalizzare la potenza degli spiriti per asservirla a diversi scopi, di tipo taumaturgico, oracolare o anche stregonesco. Negli anni, si formarono delle vere e proprie gerarchie istituzionali vudù, più o meno complesse.

Feticcio vudù


 Una caratteristica particolare del vudù è la sua grande ricettività e adattabilità, che hanno fatto sì che questa religione prendesse facilmente piede in America centrale, dando luogo a processi variegati di sincretismo e interazione con altre tradizioni religiose. Il centro più importante degli adepti di questa religione in America è l'isola di Haiti, dove il vudù sopravvisse fungendo da baluardo dell'identità degli schiavi neri deportati dai coloni francesi e costretti a convertirsi al cristianesimo. In tal senso, nonostante avesse incorpato anche degli elementi cristiani, il vudù rappresentò un culto sovversivo contro la dominazione francese soprattutto durante il XVIII secolo. Il 14 agosto del 1791, infatti, ebbe luogo ad Haiti un'importante rivolta ad opera dello schiavo Boukmann che portò all'indipendenza, che i seguaci del culto ricordano tuttora con la celebrazione di una festività. Nonostante le ribellione, però, il vudù conobbe molte avversità e, anche se continuò ad avere un ampio seguito tra la popolazione, venne a lungo proclamato illegale dalle autorità.

 Chiusa questa parentesi storica, concentriamoci ora sulla religione vera e propria, prendendo in considerazione gli aspetti del culto haitiano. 
 Il vudù è fondamentalmente un culto di possessione, in cui l'adepto riesce ad andare oltre la propria condizione di schiavo e ad acquisire una condizione superumana grazie a un processo (chiamato appunto "possessione") in cui si accoglie in sé uno spirito o una divinità. Questi esseri soprannaturali che, come si dice in gergo liturgico vudù, "cavalcano" il fedele dopo essere stati da questo evocati, sono chiamati Loa oppure Orixa (o orisea). In queste figure si può riscontrare la forte compenetrazione tra la religione vudù e cristiana, poiché spesso le divinità di origine africana sono assimilate ad angeli o santi. 
 Uno spirito molto importante è Legba (o Papa Legba), un intermediario tra il mondo umano e quello divino che è contraddistinto da una croce, in cui il braccio verticale costituisce l'asse del mondo, mentre quello orizzontale simboleggia la vita terrena. Possiamo menzionare molte altre divinità, come Agwe, dio del mare che governa tutto ciò che si trova nelle acque; Azaka-Tonnerre (o Donner-Azaka), dio del lampo e patrono dei contadini; il dio della fertilità Dambala che, malgrado le sue sembianze da serpente, è identificato a volte con S. Pietro, altre con S. Patrizio; Ezili, la dea dell'amore sovente identificata con la Vergine Maria. E, sopra tutti, il dio supremo chiamato Bon Dieu
 Tra i Loa si trovano anche dei profeti del culto dei defunti o degli eroi dell'indipendenza di Haiti, quali Biasson, J. Dessalines, D. Toussaint Louverture, che denotano una forte connessione tra il vudù e la politica.
 Per quanto riguarda le potenze infere si possono citare innanzi tutto i 30 Ghede, divinità della morte aventi ciascuna un proprio nome. Vi sono inoltre Baron Samedi e Baron La Croix, sottoposti di Baron Cimitière, che formano una triade infera vestita di nero che vengono evocati durante la Banda, un ballo erotico che si danza in occasione della festa dei defunti. 

Danza per evocare gli spiriti


 Del resto, la danza è un elemento centrale del culto vudù, poiché in essa uomini e dèi si fondono, e i danzatori e il pubblico presente sono sospinti verso condizioni di estasi collettiva e di trance anche attraverso l'uso di droghe.
 Altre forme di culto sono rappresentate da sacrifici di animali (perlopiù galli, ma anche maiali e tori), in cui si chiede prima il consenso della bestia da immolare, che si esprime nell'offerta e nell'accettazione di cibo da parte della vittima. I rituali sono guidati da sacerdoti chiamati ougan se di sesso maschile, mambo se di sesso femminile. Il sommo sacerdote si definisce invece papaloa o mamaloa
 Infine, non bisogna dimenticare le pratiche magiche del vudù, visibili per esempio nella figura dello zombi, il celebre morto-vivente. L'individuo in questione era in precedenza un essere umano a cui uno stregone ha sottratto l'anima, riducendolo in schiavitù per asservire a scopi malvagi.

 Il vudù senza dubbio rappresenta un mondo ancestrale affascinante, proprio perché con i suoi molteplici apetti riesce a inglobare elementi di diverse popolazioni, fondendole in un originale sincretismo.
  



Fonti:
- "Vudu" in Vocabolario Treccani all'url http://www.treccani.it/vocabolario/vudu/;
- "Vudu" in Dizionario di storia Treccani all'url http://www.treccani.it/enciclopedia/vudu_%28Dizionario-di-Storia%29/;
- "Vudu" in Enciclopedia Treccani all'url http://www.treccani.it/enciclopedia/vudu/;
- "Vudu" in Dizionario religioni all'url http://www.riflessioni.it/dizionario_religioni/vudu.htm;
- "Vodù o Vudù" in Enciclopedia Sapere.it all'url http://www.sapere.it/enciclopedia/vod%C3%B9+o+vud%C3%B9.html.

2 commenti:

  1. Come sempre resto rapita dalle tue bellissime ricerche. Credo che sia affascinante il rapporto intercorrente tra 'oggetto' e 'pensiero', come anche le assimilazioni 'cristiane' di figure che apparentemente sembrano lontane ideologicamente. Le pratiche magiche mi hanno sempre attratta, perchè sono testimonianze pratiche di credenze particolarissime o bisogni primordiali dell'uomo: 'colpire un oggetto' per colpire uno spirito, trasferire l'anima da un corpo ad un'altra materia, la base spirituale.. beh, complimenti ancora Gre.
    E già che ci siamo.. potremmo studiare tutto questo molto meglio, andando direttamente ad Haiti!! (interesse scientifico ehh???)
    Un bacio grandissimo!

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    1. Anche a me stupisce quanto vicine possano diventare delle credenze che sembrano totalmente discordanti!
      I risultati dei contatti tra diverse culture e religioni possono essere straordinari.
      E...certo, bisogna verificare scientificamente sul posto le informazioni! ;D
      Un bacione, cara!

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